Tornano, da giovedì 16 agosto, i concerti di Pracchia in Musica, rassegna di musica classica, ma non solo. Giunta alla sua quinta edizione, sempre con la direzione artistica di Alberto Spinelli, pianista, direttore, docente del Liceo musicale A. Bertolucci di Parma, “Pracchia in Musica” quest’anno si realizza anche grazie alla collaborazione con Transapp, l’associazione per la valorizzazione della ferrovia Porrettana.
VEDI ANCHE ALLEGATO
Per questo, a quanti del pubblico verranno ai concerti utilizzando il treno, sarà consegnato un piccolo ricordo dell’iniziativa (fino a esaurimento scorte). “Ci sembra bello collegare le potenzialità di un’attività culturale della montagna ad un mezzo di trasporto che ha innervato e innerva un territorio ricco di natura e storia” dice il direttore artistico. “Un treno per viaggiare, per conoscere questi luoghi, per ascoltare i concerti di Pracchia in musica che, nella valorizzazione e rilancio culturale della montagna, si può avvalere di un mezzo di trasporto suggestivo, naturale e rispettoso dell'ambiente”. Giancarlo Capecchi, presidente dell’associazione Transapp commenta: “Il nostro impegno è tutto volto alla promozione dell’appennino, luogo ricco di potenzialità, ancora da scoprire. Siamo partiti dal treno, ma abbiamo organizzato tante altre iniziative, sempre per far conoscere questo territorio bellissimo e ricco di molteplici risorse che ci derivano da un passato di eccellenza, guardando verso il futuro. In quest’orizzonte s’inseriscono anche i concerti di Pracchia in Musica”.
Pracchia in Musica sarà quest’anno vedrà una forte presenza delle donne, nei
programmi, con brani di rara esecuzione di compositrici, e tra le interpreti.
Il primo concerto, giovedì 16 agosto, nella chiesa di San Lorenzo a Pracchia (inizio ore 17,30,
ingresso libero) s’intitola Sul filo degli affetti: Arianna e l'universo femminile e avrà come
protagoniste Arianna Lanci, mezzosoprano, e Chiara Cattani, clavicembalo e fortepiano. Spiega
Arianna Lanci: “Il programma prende avvio con il celebre lamento monteverdiano (Lamento di Arianna), che impose definitivamente il genere “lamento” come uno dei “topoi” più amati del teatro per musica, per poi riscoprire una cantata da camera di Alessandro Scarlatti in cui Arianna assume i
tratti di una donna smarrita e spaesata, preda della passione più furente, ma capace infine di un
autentico perdono atto a ristabilire una serenità d’animo risanatrice della rabbia e della disperazione
nel trionfo di un sentimento amoroso estremo e totale. Altra situazione emotiva è quella dipinta
entro un orizzonte musicale completamente diverso nella cantata di Haydn (Arianna a Naxos), in
cui Arianna, trasognata e inconsapevole, prende solo gradualmente coscienza della sua condizione
di abbandono vivendo un susseguirsi di passioni che sfociano nella rabbia e nel desiderio di
vendetta del brano finale”. Non ci sarà solo il canto. Racconta la clavicembalista Chiara Cattani:
“Al canto delle diverse Arianne, si alterna una sezione strumentale dedicata a due compositrici
donne, vere e proprie perle rare all’interno di un universo musicale quasi esclusivamente maschile:
Elisabeth-Claude Jacquet de la Guerre e Anna Bon. Nata a Parigi nel 1666, Elisabeth-Claude
Jacquet de la Guerre fu clavicembalista, organista e cantante virtuosa presso la corte del Re Sole,
ma anche musicista indipendente al di fuori dall’ambiente regale. Vissuta invece nel pieno
Settecento, Anna Bon, bolognese di origine, studiò viola a Venezia all’Ospedale della Pietà per poi
lavorare, così come Haydn, presso la famosa corte degli Esterhazy”. .
Quest’anno per la prima volta, la rassegna è presente all’Orsigna. Domenica 19
agosto, nella chiesa di S. Atanasio all’Orsigna, ore 20,30, suonerà il Duo Alchimia,
Alessandra Ziveri e Alice Caradente, arpe. Arpe e dame, arpe e regine: i salotti parigini
degli ultimi decenni dell’Ancien Régime risuonavano di dolci melodie plasmate dalle mani
di fanciulle aristocratiche. Introdotta nella capitale dal tedesco Goepfert negli anni ’50 del
Settecento, l’arpa divenne lo strumento alla moda, la stessa Maria Antonietta seguì
questa moda una volta giunta a Parigi: imparare a suonare l’arpa fu per lei un mezzo
importante per diventare autenticamente francese.
Tra i numerosi compositori dell’epoca che scrissero duetti per duo di arpe vi furono
Hinner, Cardon e Naderman. Alla musica di questi autori è dedicato l’ultimo cd registrato
dal Duo Alchimia, che ha lo stesso titolo della serata The Queens’ Harp. E proprio le loro
musiche, raffinate e aristocratiche, saranno eseguite per Pracchia in Musica.
Entrambe laureate al Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma, Alice Caradente ed Alessandra
Ziveri hanno fondato il duo d’arpe “Alchimia” con l’intento di proporre al pubblico un repertorio
ampio, a volte inedito, a volte dimenticato. Dopo aver seguito Master e Corsi con docenti di fama
internazionale, hanno approfondito questo tipo di repertorio cameristico ricercando ed eseguendo
composizioni originali e trascrizioni, affrontate con profonda perizia stilistica. Hanno inciso il disco
“Parafrasi Verdiane” edito da Cactus, interamente dedicato agli autori della scuola arpistica italiana
dell’800 che composero appositamente per la formazione cameristica del duo d’arpe fantasie,
divertimenti, pot-pourrì sulle arie più amate da Giuseppe Verdi. Hanno tenuto concerti per
prestigiosi festival e rassegne: tra i più recenti il Festival di Bellagio e del Lago di Como, la Società
dei Concerti di Milano, la Stagione Concertistica Bellunese, il Verdi Festival di Parma. Come Duo
collaborano con diverse orchestre, strumentisti ed ensemble. Sono attive in ambito didattico
insegnando Arpa e discipline musicali in scuole di Parma, Reggio Emilia e provincia.
Di tutt’altro carattere il terzo appuntamento, di nuovo a Pracchia, nel Salone della
Misericordia. Giovedì 23 agosto, ore 17,30, il Bertolucci Young Stick Ensemble,
formato dai migliori allievi della classe di percussioni del Liceo A. Bertolucci di
Parma, capitanato dal loro insegnante, Roger Catino, direttore, concertista,
compositore, presenterà un concerto di musiche eseguite con una folta
rappresentanza della famiglia degli strumenti a percussione. Si tratta di una famiglia
che conta un numero impressionate di strumenti, suonati con le tecniche più diverse, dal
piccolo triangolo ai maestosi timpani, dallo xilofono al gong. Qui la dimensione ritmica è
Pracchia in Musica
Email: albertospinelli82@outlook.it
Cell. 3281822550
preminente, ma ci sono anche strumenti che sfoggiano virtuosismi melodici davvero
complessi. In programma brani da musical, colonne sonore e qualche pagina del
repertorio classico rivisitata, per l’occasione, in modo assai originale.
Roger Catino si diploma giovanissimo in strumenti a percussione / timpani, con il massimo dei voti, sotto la
guida del prof. Stefano Cantarelli, in Composizione con il massimo dei voti sotto la guida del M° Giorgio
Tosi e in Direzione d’orchestra con il M° Pietro Veneri al conservatorio “A. Boito “ di Parma. Si diploma a
pieni voti in direzione d’orchestra all’Accademia superiore Pescarese con il M° Donato Renzetti. Ha
collaorato e collabora con numerosi enti lirici e sinfonici: Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Orchestra
del Teatro la Fenice di Venezia, Orchestra del Teatro Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra della Radio
Svizzera Italiana e altre. Collabora con importanti gruppi di musica da camera. È docente di percussioni al
Liceo “A. Bertolucci” di Parma. Dal 2003 è preparatore e direttore del coro Gospel “Cake & Pipe” e dal
2005 collabora come direttore d’orchestra con la compagnia d’operetta di Corrado Abbati. Nel 2007 ha
collaborato, come esecutore e compositore, nella realizzazione dell’ultimo CD dei Percussionisti della RAI.
Nel medesimo anno si è esibito al teatro alla Scala nella rassegna “J. Cage” con i “Percussionisti della Scala”.
Nel 2015 arrangia e dirige le musiche dell’operetta “Al Cavallino bianco” per la compagnia di Corrado
Abbati.
Domenica 26 agosto, nella chiesa di San Lorenzo a Pracchia, ore 17,30, chiude la
rassegna il Trio Pianistico di Bologna che presenta “Piano tour. Musiche per
pianoforte a 6 mani”. Il Trio, formato da Silvia Orlandi, Alberto Spinelli, Antonella Vegetti,
che aveva già raccolto un notevole successo di pubblico tre anni, fa, torna con un nuovo
programma nel quale alterna pagine di grandi autori (Czerny, Rachmaninov,
appositamente scritte per quest formazione) a trascrizioni, a brani appositamente
arrangiati per il Trio Pianistico di Bologna. Alternando repertorio classico e brani di
carattere più brillante il Trio intende offrire un “viaggio” musicale all’interno delle
potenzialità del rarissimo gruppo a 6 mani.
Tutti i concerti sono a ingresso libero
Per informazioni:
Alberto Spinelli
Email: albertospinelli62@outlook.it
Cell. 3281822550
#{text}