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L'Altare argenteo di San Jacopo. si presenta un libro

Pistoia - sabato 1 dicembre alle ore 16 - cattedrale di San Zeno

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SABATO 1 DICEMBRE PRESENTAZIONE DEL LIBRO CON IL PROF. ANTONIO PAOLUCCI  

Un volume che attraverso la storia di un’importante opera d’arte orafa realizzata fra Medioevo e Rinascimento, vuole essere un ponte ideale tra Pistoia e Santiago de Compostela, due città legate alla figura dell’apostolo Giacomo di Zebedeo, ovvero San Iacopo, e unite da un unico cammino.

 

L'appuntamento è per sabato 1 dicembre alle ore 16 (ingresso libero) all’interno della Cattedrale di San Zeno di Pistoia, a introdurre la presentazione sarà il Prof. Antonio Paolucci, già Ministro per i beni culturali e ambientali, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e Direttore dei Musei Vaticani. Interverranno inoltre Lucia Gai, storica dell’arte esperta del culto Jacopeo che ha curato i testi del libro, e Nicolò Begliomini, autore delle immagini, scattate con uno stile particolare e moderno, che evidenziano dettagli poco visibili ad occhio nudo.

L’opera è stata realizzata d’intesa con il Capitolo della Cattedrale, la Diocesi, il MIBACT, il Comune di Pistoia e la Confraternita di San Iacopo di Compostela, con il contributo di Giorgio Tesi Group, Fondazione Caript, AIB Broker e Conad del Tirreno.

 

“L’Altare argenteo di San Iacopo è davvero un volume molto atteso che mancava nella bibliografia storico- artistica italiana. Questo meraviglioso libro – sottolinea Antonio Paolucci -  affronta l’Altare argenteo da più punti di vista - storico, archivistico, artistico e degli stili - ed è accompagnato da una campagna fotografica eccezionale, tanto da avvicinarsi in maniera incredibile al vero. Lucia Gai individua gli autori, li seleziona e li ‘scrutina’, consentitemi il termine, nella loro specificità artistica e nella loro evidenza stilistica. Grazie a questo libro sarà possibile approfondire la conoscenza con quel mastodonte d’argento situato all’interno della Cattedrale di San Zeno - che custodisce la preziosa reliquia della testa di San Giacomo Apostolo -  a cui hanno lavorato 5 generazioni di orafi, dal ‘300 a Brunelleschi, importantissimo nel Cammino dei pellegrini verso Santiago di Compostela”.

 

Alla presentazione parteciperanno inoltre il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, il Vescovo di Pistoia S.E. Fausto Tardelli, l’Arciprete della Cattedrale Don Luca Carlesi, i rappresentanti ecclesiastici della città galiziana di Santiago di Compostela e Paolo G. Caucci von Saucken, Membro del Comitato Internazionale di esperti del Culto e del Camino de Santiago, inoltre è Rettore della Confraternita di San Jacopo di Compostela.

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Il quarto libro della serie “Avvicinatevi alla Bellezza” dedicato al capolavoro di arte orafa del XIII secolo

L’Altare argenteo di San Iacopo, ponte ideale tra Pistoia e Compostela

Sabato 1° dicembre alle ore 16 la Cattedrale di San Zeno di Pistoia ospita la presentazione

del volume, edito da Giorgio Tesi Editrice, con una lectio magistralis del Prof. Antonio Paolucci

Presenti le Istituzioni cittadine e alcuni rappresentanti della comunità ecclesiastica galiziana

 

Ingresso libero

 

 

Un libro che attraverso la storia di un’importante opera d’arte orafa realizzata fra Medioevo e Rinascimento, vuole essere un ponte ideale tra Pistoia e Santiago de Compostela, due città legate alla figura dell’apostolo Giacomo di Zebedeo, ovvero San Iacopo, e unite da un unico cammino. È “L’altare argenteo di San Iacopo a Pistoia”, quarto volume edito dalla Giorgio Tesi Editrici per la collana “Avvicinatevi alla Bellezza”, che sarà presentato sabato 1° dicembre alle ore 16 (ingresso libero) presso la Cattedrale di San Zeno di Pistoia. A introdurre la presentazione sarà Antonio Paolucci, già Ministro per i beni culturali e ambientali, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e Direttore dei Musei Vaticani. Interverranno inoltre Lucia Gai, storica dell’arte esperta del culto Jacopeo ha curato i testi del libro, e Nicolò Begliomini, autore delle immagini, scattate con uno stile particolare e moderno, che evidenziano dettagli poco visibili ad occhio nudo.

 

L’opera è stata realizzata d’intesa con il Capitolo della Cattedrale, la Diocesi, il MIBACT, il Comune di Pistoia e la Confraternita di San Iacopo di Compostela, con il contributo di Giorgio Tesi Group, Fondazione Caript, AIB Broker e Conad del Tirreno.

 

Alla presentazione parteciperanno inoltre il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, il Vescovo di Pistoia S.E. Fausto Tardelli, l’Arciprete della Cattedrale Don Luca Carlesi, i rappresentanti ecclesiastici della città galiziana di Santiago di Compostela e Paolo G. Caucci von Saucken, Membro del Comitato Internazionale di esperti del Culto e del Camino de Santiago, inoltre è Rettore della Confraternita di San Jacopo di Compostela.

 

“L’altare argenteo di San Iacopo a Pistoia” rappresenta infatti un ulteriore passo avanti verso il tanto atteso gemellaggio tra Pistoia e Santiago de Compostela. Il culto per San Iacopo fu introdotto nella cittadina toscana nel 1145, quando il vescovo vallombrosano Atto vi portò l’unica reliquia del Santo in Italia. Per Pistoia, divenuta così crocevia del pellegrinaggio verso la Galizia, significò l’apertura di orizzonti internazionali e una fiorente crescita culturale.

 

È proprio in funzione di questa reliquia che fu commissionato l’altare argenteo che oggi si trova nella cattedrale cittadina. La complessa realizzazione, avviata nel 1287 e proseguita per 169 anni fino al 1456, coinvolse alcuni tra i maestri orafi più capaci del tempo.

 

“In questo mondo in vivace fermento, che oltre alle classiche e un po’ retoriche ricostruzioni storiche, appare fatto di storie romanzesche in cui sono protagonisti uomini (e talvolta anche donne) così simili a noi nell’affrontare i momenti importanti dell’esistenza, nacque il culto e il pellegrinaggio iacopeo”, dichiara Lucia Gai nell’introduzione del libro. L’altare argenteo immortala non soltanto il culto, ma la società e lo spirito del tempo: “è perciò, oltre che un’importante opera d’arte orafa fra Medioevo e Rinascimento, anche la testimonianza più rilevante, condensata in immagini figurative, del modo di essere e di vivere la religiosità e l’etica della socialità”, prosegue la storica dell’arte

La Scheda