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Così è se vi pare: spettacolo (e incontro con gli attori) al Manzoni

PISTOIA - Da venerdì 1 febbraio 2019 dalle ore 21, teatro Manzoni

Filippo Dini dirige e interpreta un Pirandello (il suo primo) che guarda a Buñuel. In un claustrofobico interno borghese, il mistero della signora Frola e del signor Ponza, suo genero, assume i contorni surreali di un sogno. I veri pazzi? I pettegoli che stanno a guardare.

Il signor Ponza, la sua misteriosa moglie e la suocera, signora Frola, sono i protagonisti della trama da poliziesco che Luigi Pirandello costruisce nel 1917 con Così è (se vi pare). Un gioco di enigmi sul tema, caro al drammaturgo siciliano, della dimensione sempre tragicamente soggettiva della verità, che non esclude una potente dimensione grottesca. A sfidare questo classico del teatro italiano, con il quale si sono cimentati mostri sacri e mattatori, è il pluripremiato Filippo Dini (Il discorso del Re e Ivanov, andati in scena al Carignano), interprete e anche regista di questa nuova produzione targata Teatro Stabile di Torino. Il quarantacinquenne artista genovese scardina la tradizione del “pirandellismo” con un Pirandello che guarda a Buñuel: il confronto tra i personaggi si consuma come un gioco al massacro, violento e crudele, in un claustrofobico interno borghese. L’allestimento si muove in una dimensione onirica e surreale: non c’è realtà, non c’è verità, se non quella mutevole e soggettiva dell’inconscio, del sogno. Nel palleggio di attribuzione della pazzia su cui Pirandello fonda la sua commedia/thriller (il folle è il signor Ponza che crede defunta la moglie ancora viva o è matta la signora Frola che ha perso il senno dopo la morte della figlia?) Dini indica una strada alternativa: pazzi sono i borghesi del paese, gretti e pettegoli, che osservano e giudicano dal di fuori, simili agli spettatori di un grande show permanente. Come del resto è il mondo attuale.

Filippo Dini si è formato alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova. Nel 1998, insieme ad altri quattro compagni di corso, tra cui Fausto Paravidino, fonda la compagnia Gloriababbi Teatro, con la quale dirige e interpreta numerosi spettacoli. Ha all’attivo parecchie interpretazioni per il grande e piccolo schermo: al cinema è stato diretto da Nanni Moretti, Pupi Avati, Paolo e Vittorio Taviani. Nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2011 come migliore attore non protagonista nello spettacolo Romeo e Giulietta di Shakespeare, diretto da Valerio Binasco, il Premio ANCT Hystrio 2014, il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 come miglior regia dello spettacolo Ivanov di Cechov.

  • venerdì, 1 febbraio 2019 
    ore 21.00 (turno V)

  • sabato, 2 febbraio 2019 
    ore 21.00 (turno S)

  • domenica, 3 febbraio 2019 
    ore 16.00 (turno D)

La Scheda