In un momento storico in cui si tende a ridefinire i valori ed i paradigmi della nostra democrazia, a volte rimuovendo, a volte ridimensionando l'importanza di principi quali il rifiuto del totalitarismo, della persecuzione, della discriminazione, è fondamentale attingere alla memoria affinché sia possibile nell'oggi e nel domani evitare gli errori e gli orrori di ieri.

In "Lettere dalla Germania" (END edizioni, Aosta, 2018, 144 pagine, 16.00 euro), attraverso la microstoria del padre Cordelio, maresciallo dei Carabinieri internato durante la Seconda Guerra Mondiale e della sua famiglia, residente a Monsummano, emblema di ogni luogo attraversato e martoriato dal passaggio del fronte, Tiziano Storai ricostruisce un frammento di macrostoria. Racconti orali, testimonianze, stralci di diario, documenti storiografici, fra cui la corrispondenza completa da e per il campo di internamento fra Cordelio e la sua prima moglie, Rita, confluiscono in questa narrazione-documento per ricordare e celebrare la dedizione, la coerenza, la determinazione di donne e uomini comuni, radici della nostra comunità e ispiratori della civile convivenza. “E’ importante preservare e far rivivere il nostro recente, drammatico passato – dice Tiziano Storai – per avere sempre la consapevolezza del giusto e dello sbagliato, prima che vada a fare compagnia agli elefanti di Annibale o alle caravelle di Colombo, storie buone solo per le fiction”    

Il libro sarà presentato a Monsummano Terme, presso la Biblioteca "G. Giusti", giovedì 31 gennaio alle 21.30.

L'eclettico Autore, è alla sua quinta pubblicazione, dopo "Oltre il canestro" (2002), "La valle delle nebbie" (2011), "Non volevo vedere” (2013) con Fernanda Flamigni e “L’inquisizione. Pre-giudizio a Ciecagna” (2016 con Sergio Prelato e Marco Pronello.