Un viaggio attraverso uno dei grandi classici del teatro, una rilettura dell'opera di Ibsen condotta con serietà e aderenza al testo.
Sabato 27 aprile alle ore 21 (posto unico 10 euro) è in programma “Nora”, riduzione e riadattamento del celebre dramma “Casa di bambola” di Henrik Ibsen, andato in scena per la prima volta nel 1879, capolavoro del drammaturgo norvegese e ancora oggi ritenuto uno dei capisaldi del teatro moderno, grazie a un immutato successo e all'altissimo numero di riadattamenti e rappresentazioni nel corso dei decenni. Dora Donarelli, che torna al Moderno di Agliana per il secondo appuntamento del mese di aprile, firma la regia di un dramma che non vuole costituire una semplice riduzione dell'opera, ma intende focalizzare l'attenzione del pubblico sul testo originale scritto da Ibsen, esplorando i particolari e le molte sfumature e sfaccettature che emergono da una lettura più attenta.
“Ci siamo misurati con un grande classico del teatro – ha spiegato Dora Donarelli – cercando di andare oltre la semplice sintesi del testo, e aggiungendo qualcosa di nostro, per rendere ancora più accessibile l'opera e far comprendere il messaggio, ancora significativo e attuale, che Ibsen vuole consegnarci. A ciò si lega anche la scelta di dare meno importanza alla scenografia, per concentrare l'attenzione sui dialoghi tra i personaggi e soprattutto sulle parole, che mano a mano che la storia procede e la realtà inizia a prendere forma, rivelano tutta l'incomunicabilità e la drammaticità del rapporto fra Nora e il suo marito Thorvald”.
Tema centrale dell'opera è appunto il conflitto che emerge tra marito e moglie, e che diventa insanabile quando quest'ultima si rende conto del carattere cinico e oppurtunista del marito, della falsità e ipocrisia dei rapporti sociali, del suo essere stata trattata come una “bambola” in un mondo fittizio e ovattato durante la sua vita matrimoniale. Dura critica contro la società borghese dell'età vittoriana e i suoi vizi, nonché denuncia della condizione di inferiorità e subalternità della donna nella relazione matrimoniale, l'opera di Ibsen destò scandalo e suscitò un acceso dibattito proprio per i problemi morali e gli spunti di riflessione in essa contenuti. Dora Donarelli e gli attori della Compagnia Il Rubino restituiscono tutta la forza drammatica del capolavoro di Ibsen, grazie a una scenografia essenziale e alla centralità dei dialoghi tra i personaggi, che si siedono attorno a un tavolo “come in una partita dove ciascuno esiste, soffre, cresce, in una sorta di catarsi relazionale”.
Dora Donarelli, attrice e regista teatrale, ha insegnato per anni nelle scuole avvicinando i più e meno giovani all'arte e alla comunicazione teatrale. Dirige la compagnia amatoriale “Il Rubino” ed è ormai “di casa” al Moderno di Agliana, dove ha debuttato o portato in replica i suoi spettacoli. Tra i suoi ultimi lavori, si segnalano gli adattamenti e le rivisitazioni di “Sorelle Materassi” di Palazzeschi, “After the end” di Kelly, “La sgualdrina timorata” di Sarte e “Twist” di Exton.
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